← Dragon Digest

You're Not Burnt Out. You're Existentially Starving

You're Not Burnt Out. You're Existentially Starving

Neil Thanedar — Analizzato 22 dicembre 2025

📄 Articolo originale


Tesi principale

Non sei stanco per troppo lavoro. Sei vuoto perché non stai inseguendo qualcosa che conta.

I tre punti chiave

1. Comfort ≠ Significato

Abbiamo ottimizzato per l'assenza di sofferenza, non per la presenza di senso. Tutti i bisogni base sono coperti, eppure c'è il vuoto.

2. Il "Sunday Scaries"

Quella ansia della domenica sera non è paura del lavoro. È la realizzazione che la settimana sarà ordinaria invece che grandiosa.

3. Da bambino lo sapevi

Dicevi "voglio fare l'astronauta" senza vergogna. Poi la vergogna ti ha silenziato. La voce è ancora lì.


Citazioni da ricordare

"Those who have a 'Why' to live, can bear with almost any 'How'"
— Viktor Frankl
"Your true being lies not deeply hidden within you, but an infinite height above you"
— Nietzsche
"When you truly chase your highest potential, everything you thought was burnout will melt away"
— Neil Thanedar

Le mie riflessioni

Non mi riconosco nel "burnout"

  • Non sono "stanco" — sono in un frullatore (4 figli, freelance, musica) ma energizzato
  • Più libero = più pigro. Ora sono un "raffinatore di energia" (filosofia Virthas/Reiki)
  • Non ho Sunday Scaries — ho anticipazione e aspettativa. Sono fortunato.
  • Sto facendo l'astronauta — faccio un sacco di roba figa

Quello che risuona

La connessione colpa/comfort: verissima.

Le pause mi sembrano "perdere tempo" perché ottimizzo per produttività visibile, non per significato.

💡 Insight chiave

Le pause artistiche (chitarra, disegno, camminata) non sono "staccare dal lavoro".

Sono nutrire la parte che sta morendo di fame.

Non è comfort. È significato.

You're Not Burnt Out. You're Existentially Starving